Sebbene il concetto di immunità fosse già presente nella tradizione popolare, sono trascorsi quasi duemila anni prima che si attuasse in una efficace pratica medica. Un primo tentativo sistematico di immunizzazione contro una malattia infettiva è probabilmente da far risalire al XV secolo, ad opera di Cinesi e Turchi. Tuttavia, un documentato e significativo miglioramento nei metodi di immunizzazione ebbe luogo nel XVIII secolo ad opera di E. Jenner che nel 1798 realizzò i primi vaccini contro il virus del vaiolo. Nel XIX secolo il concetto di immunità conobbe maggiori sviluppi grazie a L. Pasteur e alle sue ricerche sugli agenti infettivi e sulla vaccinazione.
Tra la fine del XIX secolo e i primi due decenni del Novecento, la complessità dei meccanismi immunitari venne gradualmente svelata, con la dimostrazione dell’esistenza degli anticorpi, dell’identificazione del complemento, dell’applicazione di nuove metodiche come la precipitazione e l’agglutinazione. Alla “teoria umorale” dell’immunità venne affiancata la “teoria cellulare”, grazie ai lavori di E. Metchnikoff (Premio Nobel per la Medicina insieme a Ehrlich nel 1908) sulla fagocitosi. È di P. Ehrlich lo sviluppo nei primi anni del XX secolo delle teorie sulla natura dei recettori di membrana. Continua...