Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata
Accadde negli anni ’60 con l’arrivo alla Federico II del chimico Alfonso Maria Liquori (Napoli, 1926 – Roma, 2000).
Il napoletano Liquori, ritornò nella sua città nel 1960 con un curriculum unico e ricco di suggestioni internazionali. Laureatosi in Chimica a La Sapienza di Roma giovanissimo era stato al Polytechnic Institute di New York e quindi al Cavendish Laboratory di Cambrige, lavorando in un clima di grande libertà intellettuale a stretto contatto con i chimici più brillanti del tempo, spesso Nobel laureate.
Lelio Mazzarella e Guido Barone, allievi di Liquori (di cui sono stato a mia volta allievo) e Pietro Greco hanno ripercorso l’esperienza intellettuale del maestro e il contesto socio-politico in cui operò nel loro ultimo libro Alfonso Maria Liquori. Il risveglio scientifico negli anni ’60 a Napoli (Bibliopolis, 2013).
Durate la stimolante esperienza internazionale, Liquori sviluppò non solo competenze specialistiche di primo ordine in campo cristallografico, macromolecolare e di chimica teorica ma una mentalità nuova, una visione interdisciplinare con incursioni (come soleva chiamarle) tra le diverse discipline, con la consapevolezza della necessità del superamento delle tradizionali barriere culturali, steccati di potere e non di sapere.
Non fu solo grande studioso ma, anche grande organizzatore e animatore. Continua...