Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata
Lavoisier, scoprì il ruolo dell’ossigeno nella combustione e calcinazione dei metalli archiviando la teoria del flogisto, enunciò il principio di conservazione della massa nelle reazioni, riformò la nomenclatura, propose le tableau des substances simples, fondò la chimica moderna su basi quantitative.
Antoine-Laurent nacque il 1743 in una famiglia benestante. Giovanissimo, fu soggiogato dal fascino della sperimentazione chimica e dal rigore per la classificazione naturalistica: presto si dedicò appassionatamente alla chimica lavorando nel suo laboratorio lunghe alla fornace.
Entrato nelle Fermes Générales (la nostra ‘Equitalia’) diventò frequentatore del salotto di Jaques Paulze, un illuminato aristocratico che riuniva intellettuali come Laplace, Franklin e Condorcet. Di amabili maniere, ivi conobbe e sposò Marie-Anne Pierrette, quattordicenne figlia del padrone di casa. Ella avrà un ruolo importante nella sua opera: fu musa ispiratrice e disegnatrice delle bellissime tavole delle sue relazioni e del Traité.
A ventidue anni ricevette la medaglia d’oro dall’Accademia per aver trovato il miglior sistema d’illuminazione delle strade di Parigi, lavorandoci accanitamente per mesi.
Quindi, si dedicò alla falsificazione dell’antica credenza che l’acqua potesse trasformarsi in terra e roccia. Fin dai tempi di Talete di Mileto che vide nell’acqua l’archè di tutte le cose, si era ritenuto che l’acqua per evaporazione si trasformasse in pietra e terra. Continua...
A meno di una settimana dalla conclusione del Festival della Chimica, tenutosi a Matera nella splendida cornice di Palazzo Lanfranchi dal 19 al 20 maggio, gli organizzatori ed i relatori si riuniscono cercando di tirare le somme della rassegna di divulgazione della chimica arrivata quest’anno alla sua terza edizione.
Il nostro filo diretto con l’evento è la nostra associata, il chimico lucano Nadia Di Blasio, che ha partecipato a questa edizione del Festival non soltanto in funzione di relatrice e nell’allestimento dei laboratori didattici ma come parte integrante della stessa macchina organizzativa.
“Prima di ogni altra cosa è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno partecipato attivamente a questo festival rendendolo un evento “vivo” e non un contenitore di appuntamenti” – sono le prime parole di Nadia, che poi aggiunge con meritata soddisfazione – “Abbiamo registrato la partecipazione di più di un centinaio di studenti provenienti da diverse scuole superiori di Matera e provincia e anche dalla vicina Puglia che hanno mostrato grande interesse per i laboratori e per le conferenze. Certamente uno degli obiettivi delle prossime edizioni sarà quello di coinvolgere un maggior numero di partecipanti, ma siamo certi che l’entusiasmo dei visitatori di quest’anno certamente fungerà da volano per le prossime edizioni.”
Anche sul piano logistico, questa terza edizione del Festival ha rappresentato in qualche modo una sfida, a quanto pare egregiamente superata: “Pur essendo alla sua terza edizione, questo Festival ha visto diverse novità interessanti che certo ci hanno creato qualche ansia, ma poi hanno dato buoni risultati. Continua...
Per partecipare al Carnevale della Chimica è sufficiente pubblicare sul proprio blog, entro il 16 del mese, un testo divulgativo su un argomento che abbia a che fare con la CHIMICA. Contestualmente dovrà essere inviata alla redazione del sito ospitante (redazione@chimicare.org) una mail contenente il link al testo pubblicato, il proprio nome o uno pseudonimo, qualche parola su di se e sulla propria iniziativa di divulgazione scientifica. In casi di particolare interesse i testi segnalati dallo stesso blogger potranno essere anche più di uno. Chi pur gestendo un sito web non dispone di un blog, può ugualmente caricare il proprio testo su una normale pagina del suo sito, distinta dalle altre, inviando nella suddetta mail il link alla pagina interessata. Continua...
ONORI E DOLORI DELLA PANCHIMIA
Non è facile essere chimici a questo mondo. Soprattutto, non è facile essere un chimico che si occupa di divulgazione, e starsene spesso zitti per il quieto vivere sociale, in un mondo fatto di persone che tirano in ballo la tua materia ad ogni frase, pur senza rendersene conto, e quando provi ad intervenire ti fanno sentire come se avessi detto qualcosa di non pertinente, praticamente fuori luogo.
“Cosa ne vuoi sapere tu? Stiamo parlando delle pulci del gatto: sei un chimico, mica un veterinario!” o anche “Tu non sai niente di cucina: non sai neanche per quanto tempo deve cuocere un arrosto e vorresti raccontarmi cosa ci devo mettere nel sugo? Ma va…” o addirittura: “Questi sono prodotti erboristici, roba naturale: non stiamo parlando di sostanze chimiche!”
La situazione è pressappoco questa, tanto che in taluni casi, forse in troppi, getto la spugna prima ancora di iniziare, e faccio finta di niente. Il rischio di fondo è quello di risultare saccenti, di spacciarsi per tuttologi, di quelli che vogliono insegnare ai gatti ad arrampicarsi: in conclusione di riuscire veramente, ma dico veramente antipatici.
Da qui il titolo di questo intervento “Il chimico impertinente”, che mutua il frontespizio da uno dei siti di divulgazione scientifica amatoriali più dinamici sull’argomento. Continua...
Quando il termine utilizzato per definire una disciplina, una scienza o un ambito del sapere viene utilizzato fuori del suo contesto in funzione di aggettivo per meglio definire qualcos’altro, di solito si tratta dell’inizio della fine.
Si pensi al destino al quale sono andati incontro, in ordine di tempo, i termini “igiene”, “ecologia” e “biologia”. Si provi ad accostare il significato dei tre termini, non solo etimologicamente originale ma tutt’ora valido, attuale ed ufficiale, con quello effettivo e concreto dei loro rispettivi aggettivi: “igienico”, “ecologico” e “biologico”.
Leggo dal grande dizionario Garzanti (1987) che ho qui di fianco:
igiene: “disciplina medica che studia i mezzi atti a conservare la salute fisica e mentale dell’individuo e della collettività”
ecologia: “scienza che studia le relazioni tra gli esseri viventi e l’ambiente in cui vivono, con particolare riferimento all’influenza che le variazioni climentiche, ambientali, ecc. (comprese quelle indotte dall’uomo) esercitano sull’uomo, sugli animali e sulle piante”
ecologico: “”
biologia: “scienza che studia le caratteristiche degli organismi viventi nei loro diversi aspetti (morfologico, fisiologico, anatomico, ecologico)”
Vado successivamente alla ricerca dei relativi aggettivi: igienico, ecologico e biologico. La mia delusione però è grande nell’appurare uno scollamento fra quello che ho in testa, ed ho la presunzione di credere sia in testa alla maggior parte della gente, e le definizioni formali che ritrovo pubblicate sui dizionari. Continua...