Avevamo affrontato in un articolo precedente (“acido e base: l’evoluzione di un significato“) l’evoluzione del significato e della definizione di acido dai diversi contesti della vita quotidiana, dall’utilizzo come aggettivo per definire un sapore, fino alla sostantivazione ed all’utilizzo in chimica, accennando alle connotazioni riferite ai liquidi corrosivi in genere – spesso fortemente erronee – dell’iconografia popolare, fino ad arrivare a comprendere come nello stesso ambito chimico la definizione di acido (e quella ad essa complementare di base) abbia subito mutamenti storici, frutto dell’evoluzione della conoscenza ma anche dell’adozione di punti di osservazione via via diversi nell’esaminare le proprietà delle sostanze.
Dopo aver riportato la prima definizione di acido formulata da Svante A. Arrhenius nel 1884 come sostanza in grado di dissociarsi in acqua liberando ioni H+ avevamo infatti accennato come questa fosse doveroso ricordarla per ragioni per lo più storiche (oltre che per giustificare il nome di “acido” nel più semplice degli approcci alla chimica inorganica), mentre una definizione più rigorosa sarebbe giunta successivamente grazie al lavoro del chimico danese Johannes Nicolaus Brønsted (1879-1947) e dell’inglese Thomas Martin Lowry (1874-1936), che quasi contemporaneamente giunsero a formulare la teoria protonica delle reazioni acido-base, da cui scaturisce direttamente quella che oggi è nota come la definizione di acidi e di basi secondo Brønsted-Lowry. Continua...
Chi voglia imparare a conoscere le proprietà dei liquidi e, più in generale, delle sostanze chimiche, prendendo come esempio l’acqua è probabile che incorra in più di un malinteso.
La tentazione è sicuramente forte: l’acqua è sicuramente la sostanza chimica virtualmente pura più abbondante con la quale abbiamo a che fare quotidianamente, è indispensabile alla vita e, cosa più importante di tutte per io nostro modo di pensare, delle sue caratteristiche e dei suoi comportamentene abbiamo un po’ tutti un’esperienza personale diretta.
Purtroppo l’acqua racchiude in sé stessa ben più di un’anomalia, ciascuna della quali contribuisce a far divergere sotto diversi aspetti le caratteristiche di questa sostanza, ad iniziare da quelle chimico-fisiche, da quelle dalla maggior parte dei liquidi e delle sostanze chimiche in genere, anche considerando nel loro insieme le decine di migliaia di specie chimiche ad oggi conosciute. L’incrocio di queste anomalie, nel suo insieme, fa sì che la sostanza più abbondante e “conosciuta” del nostro pianeta sia in realtà, come direbbero gli anglosassoni un “bad friend” per chi voglia approcciare in modo induttivo la conoscenza delle sostanze liquide e delle loro proprietà.
Densità dello stato solido rispetto allo stato liquido
Non si tratta certamente dell’unico caso conosciuto (la ghisa per esempio è un altro fra queste), ma sono veramente poche le sostanze chimiche che, come l’acqua, mostrano una densità(*) dello stato solido inferiore a quella dello stato liquido. Continua...