La chimica o biochimica clinica è una parte fondamentale della medicina di laboratorio che fornisce informazioni ottenute con metodi fisici, chimici o biologici su tessuti o componenti biologiche umane “in vivo” o “in vitro” o su materiali connessi alla patologia umana (plasma sanguigno e altri fluidi quali urina, liquido pleurico e peritoneale, fluido cerebro-spinale ecc) ai fini della tutela e promozione della salute, della prevenzione, della diagnosi, della valutazione del decorso della malattia e del monitoraggio della terapia.
L’ utilità della chimica clinica consiste:
• nella diagnosi di malattie su base biochimica come gli errori del metabolismo,
• nella classificazione e caratterizzazione fisiopatologica di malattie,
• nel fornire dati per analisi statistiche e/o epidemiologiche,
• nel ruolo nel controllo della posologia dei farmaci,
• nel monitoraggio di farmaci e nel rischio lavorativo e in tossicologia.
La principale finalità per la richiesta di indagini di laboratorio è rappresentata dallo screening per la conferma o per l’ esclusione di un sospetto diagnostico o ancora per la formulazione di un altro. Singoli test o gruppi di test, possono quindi fornire non solo informazioni prognostiche ma essere anche utilizzati per il monitoraggio terapeutico o per il decorso di una malattia.
Karl Landsteiner (1868 – 1943) biologo statunitense che scoprì nel 1901 i gruppi sanguigni umani (A, B, AB e 0) , scoperta che gli valse il Premio Nobel per la medicina nel 1930 e, nel 1940, insieme a Alexander Wiener, il fattore sanguigno Rh. Continua...