La variabilità biologica è la fluttuazione naturale che ciascun analita ha attorno al proprio punto omeostatico all’interno di un fluido biologico, fluttuazione dovuta a fattori caratterizzati da particolare incisività come :
• Ritmi circadiani
• Variazioni stagionali
• Dieta
• Postura
• Età
• Sesso
• Gravidanza
• Massa corporea
• Ciclo mestruale
• Fase REM (relazione con il sonno)
• Razza
• Tipo di attività lavorativa e classe sociale
• Localizzazione geografica
• Tabagismo
• Ingestione recente di cibo
• Esercizio fisico
• Assunzioni di farmaci
• Disturbi del sonno, stati d’ansia, affaticamento fisico, immobilizzazione forzata
I ritmi circadiani assumono una posizione particolare. Prendiamo ad esempio alcuni ormoni e in questo contesto si può notare una certa variabilità ciclica o ritmica di tipo circadiano sui loro valori di concentrazione :
1. Il cortisolo presenta un picco alla ore 4 – 6 del mattino per poi abbassarsi per tutto l’arco della giornata; alle ore 20 ha un valore pari al 50% rispetto alle ore 8. Tende ad aumentare con lo stress.
2. Il TSH o tireotropina ha invece un picco alle ore 2 – 4 del mattino per poi abbassarsi per tutto l’arco della giornata mentre raggiunge il minimo intorno alle 17 – 18 del pomeriggio.