Quando pensiamo ad un qualsiasi medicinale, di qualunque tipo esso sia, il primo pensiero va al principio attivo che lo caratterizza: acido acetilsalicilico, paracetamolo, cortisone, salbutamolo, solo per citarne alcuni, sono tra quelli più comunemente conosciuti. D’altro canto sono proprio i principi attivi a determinare l’attività farmacologica, l’effetto benefico, sono loro i protagonisti indiscussi.
Ma c’è un’altra schiera di co-protagonisti, altrettanto importante, se non determinante, rappresentata da tutte le sostanze che insieme al principio attivo compongono il medicinale, gli danno corpo e forma, ma soprattutto ne modulano il rilascio: gli eccipienti. Se riflettiamo ci accorgiamo che in etichetta la maggior parte della composizione è data proprio da queste sostanze, di cui spesso ci chiediamo l’utilità, dando poca rilevanza alla differenza fra l’uno e l’altro. Questa differenza è invece fondamentale, ed è proprio su questo principio che molte aziende farmaceutiche continuano a proporre lo stesso principio attivo ma con formulazioni diverse tra loro. Attenzione: lo stesso principio attivo associato a differenti eccipienti può avere effetti molto diversi!
Gli eccipienti sono ingredienti farmacologicamente inerti aventi lo scopo di ottenere forme farmaceutiche con le caratteristiche tecnologiche e biofarmaceutiche desiderate; spesso vengono definiti come ingredienti inerti, ma ora si preferisce definirli come “altri ingredienti”, ovvero diversi dal principio attivo. Continua...