“[…] mi chiedevo quali legami ci fossero con alcune ‘nozioni’ che vengono tramandate… ad esempio quella che i fondi di caffè mescolati nel terreno di piante acidofile (nel mio caso orchidee) sarbbero graditi alle medesime in quanto aumenterebbero la acidità del terreno troppo spesso compromessa dalla acqua potabile solitamente calcarea… dalle mie parti.”
Corrado
(commento ricevuto a proposito del post “un indicatore domestico: il vino come il tornasole”)
Non è raro che mi vengano posti interrogativi del genere ed anzi, in verità, essi rappresentano forse la maggior parte dei quesiti che ricevo. In essi si esprime la volontà, sicuramente motivata da ottimi principi etici, nonché dalla nostra tradizione contadina, di non sprecare nulla, di riciclare per lo meno l’organico nell’organico, gli avanzi per fare cibo nuovo o se non altro, come in questo caso, fiori. Si parte in realtà da un presupposto, spesso ahimè più morale ed ideale che pragmatico, che Madre Natura riservi per noi sempre le risposte ed i rimedi dei quali abbiamo bisogno: ammesso – e non ho poi tutta questa difficoltà ad ammetterlo – che questo assunto possa anche contenere del vero, è altresì meno probabile che tutto ciò che la natura ha riservato per il nostro benessere sia necessariamente racchiuso sui ripiani della nostra dispensa, tantomeno sul ciglio della nostra pattumiera. Continua...